Mobile Payment: le attese di Apple Pay per il triennio 2016 – 2018

Il Mobile payment è pronto a conquistare i mercati italiani ed europei. Il boom dei sistemi di pagamento in mobilità è atteso e potrebbe  iniziare a muoversi già per il prossimo triennio, previsto ed acclamato da esperti ed analisti. La serietà degli operatori e la diffusione capillare delle casse abilitate è uno dei grandi punti interrogativi, unitamente alle proposte di legge, alla diffusione degli istituti bancari e dei pos abilitati, e alle scelte strategiche delle aziende. Il nome più in voga non può che essere quello di Apple Pay, che ha avuto un buon debutto negli States nel 2014, ed è oggi un sistema maturo in grado di imporsi nel difficile settore dei pagamenti in mobilità.

Apple Pay effettuare i pagamenti

Come funziona Apple Pay?

Una delle caratteristiche fondamentali, in linea con tutti i prodotti Apple realizzati sino ad oggi, è l’estrema semplicità di utilizzo: è infatti sufficiente  fotografare una carta di credito abilitata con il proprio iPhone, e poi avvicinare il dispositivo (o, addirittura, soltanto l’Apple Watch) alla cassa abilitata. La transazione, a questo punto, è già completa, senza necessità di verifiche di sicurezza, email, sms o procedure di money transfer.

Il Mobile Payment potrà sconfiggere l’evasione fiscale?

E’ verosimile supporre che i dati dei pagamenti, che ovviamente saranno tracciati, potranno in futuro essere messi a disposizione del fisco per eventuali verifiche. Dunque, meno possibilità di evasione. Il problema potrebbe essere invece quello dei costi previsti per l’adeguamento delle aziende e le capacità delle linee internet di alcuni Paesi, tra i quali l’Italia. Il video seguente propone alcuni test effettuati circa un anno fa da TheVerge negli Stati Uniti. Nonostante sia molto semplice ed efficiente, il tutto lascia supporre che potrebbero incombere alcune difficoltà nella procedura.

Apple Pay potrà imporsi in Italia?

In una recente intervista a Techrunch, Jennifer Bailey, VP di Apple Pay, ha rivelato le intenzioni dell’azienda di estendere rapidamente il servizio in molti Paesi ove i prodotti Apple e le strutture contactless sono adeguatamente distribuite. Dunque, dopo Usa, Canada, UK, Cina ed Australia, largo a India, Brasile, Hong Kong. Il nodo per la diffusione è ovviamente quello delle affiliazioni con le banche: il tasso di crescita degli istituti bancari che aderiscono al circuito di Apple Pay raddoppia ogni tre mesi. Apple Pay al lancio era supportato da sole 6 banche degli Stati Uniti, contro le oltre 2500 attuali.

Relativamente all’Italia, attualmente non si hanno notizie precise da parte degli strateghi di Apple. Tuttavia, secondo un recente studio di Prime research, l’Italia è tra i primi Paesi a mostrare entusiasmo e disponibilità ai pagamenti contactless, grazie anche ai 250000 POS abilitati. Mastercard, poi, ha già delineato un obiettivo alquanto ambizioso: rendere il contactless uno standar entro il 2020. Ed Apple Pay, unitamente agli altri sistemi in grado di interagire, via mobile, con i Pos, può solo accelerare i tempi.

 

Comments (No)

Leave a Reply